Seleziona una pagina

La leucemia è un tumore del sangue che colpisce i globuli bianchi, alterando la loro capacità di combattere le infezioni. Tra le sue forme, la leucemia linfatica cronica (LLC) è la più comune negli adulti nei paesi occidentali, spesso gestibile per anni con trattamenti adeguati. Tuttavia, in circa il 5-10% dei casi, la LLC può evolvere in una forma aggressiva chiamata sindrome di Richter, associata a una prognosi grave. Una recente scoperta dell’Università di Perugia offre nuove speranze per affrontare questa complicanza. Pubblicato sulla rivista Leukemia, lo studio identifica il ruolo del gene BCOR e della proteina Notch1 nella trasformazione della LLC in sindrome di Richter, aprendo la strada a possibili terapie mirate.

Cos’è la Leucemia Linfatica Cronica (LLC)?

La LLC è una neoplasia caratterizzata dall’accumulo di linfociti B maturi ma difettosi nel sangue, midollo osseo, linfonodi e milza. Questi linfociti non funzionano correttamente, indebolendo il sistema immunitario. La malattia ha un decorso lento, e molti pazienti non richiedono trattamenti immediati, vivendo senza sintomi per anni. Secondo i dati dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), in Italia si registrano circa 3.000 nuovi casi di LLC ogni anno, prevalentemente in persone sopra i 65 anni.

Cos’è la Sindrome di Richter?

La sindrome di Richter è una complicanza rara ma grave della LLC, in cui le cellule leucemiche si trasformano in un linfoma aggressivo, spesso un linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL). I sintomi includono:

  • Febbre e sudorazione notturna
  • Perdita di peso improvvisa
  • Ingrossamento rapido dei linfonodi
  • Epatosplenomegalia (ingrossamento di fegato e milza)

La prognosi è sfavorevole, con una sopravvivenza media di pochi mesi, e le terapie attuali, come la chemioterapia, hanno un’efficacia limitata, come descritto su Ematologia in Progress.

La Scoperta dell’Università di Perugia

Il team guidato dal professor Paolo Sportoletti, presso la Sezione di Ematologia del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, ha identificato un meccanismo chiave nella trasformazione della LLC in sindrome di Richter. Lo studio, finanziato dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e condotto in collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, è stato pubblicato su Leukemia in marzo 2025.

I ricercatori hanno utilizzato modelli murini per dimostrare che la perdita del gene BCOR (BCL6 Corepressor) attiva la proteina Notch1, innescando la trasformazione in un linfoma aggressivo. Il BCOR agisce come un repressore trascrizionale, controllando l’espressione genica. Quando è assente, Notch1, una proteina nota per il suo ruolo in vari tumori, promuove la proliferazione incontrollata delle cellule leucemiche.

Inoltre, la perdita di BCOR altera il microambiente tumorale, favorendo la crescita delle cellule cancerose e la loro capacità di sfuggire al sistema immunitario. L’analisi di sequenziamento dell’RNA ha rivelato una firma molecolare simile a quella osservata nei pazienti umani con sindrome di Richter, confermando la rilevanza del modello murino.

Implicazioni per il Trattamento

Questa scoperta ha importanti implicazioni per lo sviluppo di nuove terapie. Identificando il ruolo di BCOR e Notch1, i ricercatori hanno aperto la possibilità di:

  1. Terapie mirate: Inibitori di Notch1, già in studio per altri tumori, potrebbero essere testati per prevenire o trattare la sindrome di Richter.
  2. Monitoraggio precoce: I pazienti con mutazioni di BCOR o alterazioni di Notch1 potrebbero essere monitorati più attentamente per il rischio di trasformazione.
  3. Modelli di ricerca: Il modello murino sviluppato consente di testare nuove terapie, accelerando lo sviluppo di trattamenti.

Il professor Sportoletti ha dichiarato: “Il nostro modello ci permette di capire meglio come la LLC possa evolvere in una forma più grave. Speriamo che questa scoperta apra la strada a terapie mirate che possano contrastare questa trasformazione” (Perugia Tomorrow).

Prospettive Future

Sebbene lo studio sia stato condotto su modelli murini e non ancora su pazienti, rappresenta un passo significativo. I prossimi passi includono:

  • Validazione dei risultati in campioni umani
  • Sperimentazione di inibitori di Notch1 in modelli preclinici
  • Sviluppo di test diagnostici per identificare mutazioni di BCOR nei pazienti con LLC

La collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele e il sostegno della Fondazione AIRC sottolineano l’importanza di un approccio integrato alla ricerca oncologica.

Conclusioni

La scoperta dell’Università di Perugia segna un progresso cruciale nella lotta contro la leucemia e la sindrome di Richter. Con circa 3.000 nuovi casi di LLC diagnosticati ogni anno in Italia, di cui una piccola percentuale evolve in sindrome di Richter, questa ricerca offre speranza per trattamenti più efficaci. Per ulteriori informazioni, consultate il sito dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la pubblicazione su Leukemia.

Tabella: Confronto tra LLC e Sindrome di Richter

Caratteristica Leucemia Linfatica Cronica (LLC) Sindrome di Richter
Tipologia Leucemia cronica Linfoma aggressivo
Progressione Lenta, spesso asintomatica Rapida, sintomi gravi
Prognosi Gestibile per anni Povera, sopravvivenza di mesi
Trattamenti Sorveglianza, chemioterapia, terapie mirate Chemioterapia, limitata efficacia