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Il cancro alla prostata è uno dei tumori più diffusi e la seconda causa di decessi correlati al cancro negli uomini negli Stati Uniti. Un gran numero di pazienti si sottopone a radioterapia (RT) come cura standard del trattamento; tuttavia, la RT causa disfunzione erettile (disfunzione erettile indotta da radiazioni; RiED) a causa degli effetti collaterali tardivi dopo la RT che influisce in modo significativo sulla qualità della vita dei pazienti con cancro alla prostata. Entro 5 anni dalla RT, circa il 50% dei pazienti potrebbe sviluppare RiED. Sulla base dei risultati della ricerca passata e attuale e del numero di pubblicazioni del nostro gruppo, il meccanismo preciso di RiED è in fase di esplorazione in dettaglio. Recenti indagini hanno dimostrato che la RT prostatica induce un significativo danno morfologico arterioso con alterazioni aberranti del tono arterioso pudendo interno. La RT prostatica riduce anche la funzione motoria nel nervo cavernoso che può attribuire alla degenerazione assonale e può contribuire alla RiED. Inoltre, i progressi nella radiogenomica come l’identificazione della mutazione somatica indotta da radiazioni, la variazione del numero di copie e gli studi di associazione a livello di genoma hanno notevolmente facilitato l’identificazione di biomarcatori che potrebbero essere utilizzati per monitorare la tossicità tardiva indotta da radiazioni e il danno ai nervi; quindi, i biomarcatori basati sulla genomica e sulla proteomica potrebbero migliorare notevolmente il trattamento e ridurre al minimo i danni ai tessuti arteriosi e ai nervi. Inoltre, tecnologie avanzate come la terapia con fascio di protoni che mirano precisamente al tumore e riducono significativamente i danni fuori bersaglio agli organi vitali e ai tessuti sani. In questa recensione, riassumiamo i recenti progressi nella ricerca RiED e le nuove modalità di trattamento per RiED. Discutiamo anche del possibile meccanismo molecolare coinvolto nello sviluppo di RiED nei pazienti con cancro alla prostata. Inoltre, discutiamo vari metodi prontamente disponibili e nuove strategie come terapie con cellule staminali, terapia con onde d’urto, innesto nervoso con ingegneria tissutale e integrazioni nutrizionali potrebbero essere utilizzate per mitigare o curare la disfunzione sessuale dopo il trattamento con radiazioni.

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Fonti di supporto: questo lavoro è stato sostenuto dai fondi di avvio dell’Università del Maryland, Scuola di Medicina al Dr. Zeljko Vujaskovic.

Conflitti di interesse: nessuno.

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